sabato 23 aprile 2011

CIOCCOLATO RADIOATTIVO PER RINGIOVANIRE

Immaginate la scena. Un padre dopo un’intera giornata di lavoro entra in casa con un sorriso smagliante e due bimbi festanti lo salutano girandogli intorno gioiosamente. L’uomo consapevole del piacevole effetto sorpresa, allunga una confezione di cioccolato ai pargoli e lancia uno sguardo complice alla signora certo che il regalino avrebbe fatto contenta la famiglia intera.

Poteva essere un giorno compreso tra il 1931 e il 1936 periodo in cui in Germania la ditta Burk & Braun mise in commercio un prodotto denominato Radium, il cioccolato radioattivo.

Infatti dopo la scoperta del radio, numero atomico 88 nella tavola periodica, a opera della coppia di scienziati Marie e Pierre Curie scoppiò una vera e propria mania della radioattività. Naturalmente mancava un pezzo non trascurabile al discorso sugli effetti collaterali. E’così che nacquero creme e pomate di bellezza, bevande, saponi, dentifrici, acque minerali e altre proposte che avevano tutti in comune la caratteristica di essere radioattivi.

Anche il cacao e il cioccolato brevettati dal dottor Senftner vennero presentati come alimenti nutrienti e, in virtù del radio, pure ringiovanenti.

Un documento dell’epoca riporta l’illustrazione delle due confezioni della Burk & Braun accanto a una suggestiva illustrazione di un fascio di raggi alfa, beta e gamma che partono da una bocca di cannone. Su alcune confezioni di cioccolato il brand Radium è contornato da raggi come se fosse un sole che splende. Il concetto di energia era molto ben comunicato e di immediata comprensione e certamente molto diverso rispetto all’idea di energia che oggi è associata al cibo degli dei.

(D.B.)

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