giovedì 19 aprile 2012

CUORE DI CIOCCOLATO



Il Paradosso Francese illustra una situazione singolare in materia di epidemiologia. Ossia i cugini d’oltralpe, in particolar modo del sud ovest, nonostante abbiano un'alimentazione ricca di burro (quindi di grassi saturi) hanno una bassa incidenza di cardiopatia ischemica. La spiegazione va ricercata sempre nella loro dieta. Infatti bevono regolarmente vino rosso, il quale contiene importanti quantità di antiossidanti. Anche il cacao mostra un effetto riducente sull’insorgenza di malattie a carico del sistema cardiocircolatorio. Più in dettaglio la lipoproteina a cui si addebita la causa di malattie vascolari è la LDL (LowDdensity Lipoprotein – lipoproteina a bassa densità) il cui ruolo fisiologico è quello di trasportare  trigliceridi e colesterolo nel sangue. L’ossidazione a carico di questa struttura molecolare concorre alla formazione della placca ateromasica e sfocia nella patologia ischemica. Studi in vitro hanno messo in evidenza come l’inibizione del processo ossidativo esercitata dai flavonoidi protegga le proteine LDL.
A tale proposito un mito da sfatare è che il cioccolato fondente contenga colesterolo: lo contengono prodotti a base di cioccolato al latte poiché in essi sono presenti tutte le sostanze proprie del latte.
Inoltre alcune evidenze cliniche mettono in rilievo la capacità del cacao di ridurre la pressione sanguigna. Uno studio pubblicato su Circulation a opera di Flammer et al. riporta la seguente conclusione: “Il cioccolato fondente induce vasodilatazione coronarica, migliora la funzione vascolare delle coronarie, e diminuisce l’adesione piastrinica due ore dopo il consumo. Tali benefici effetti furono registrati parallelamente a una riduzione significativa dello stress ossidativo del sangue e furono positivamente correlati alla concentrazione sanguigna di epicatechina (flavonoide caratteristico del cioccolato n.d.r.)”.

Dante Bianchi e Mara Rolle

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